Il recupero dati in camera bianca permette di intervenire su hard disk danneggiati senza comprometterne l’integrità. In questo ambiente vengono eseguiti interventi sicuri e professionali per recuperare dati su hard disk danneggiati o compromessi.
Ma vediamo cos’è la camera bianca, perché è importantissima e come avvengono le operazioni di recupero dei dati ed eventuale ripristino del dispositivo.
Cos’è la camera bianca?
La camera bianca o clean room è un ambiente completamente asettico e antistatico, monitorato in ogni aspetto: qualità dell’aria, temperatura e livello di umidità. L’obiettivo è quello di proteggere tutte le parti dell’hard disk o altro dispositivo di memoria, su cui si vogliono recuperare dei dati, evitando le contaminazioni ambientali.
Affinché l’ambiente risulti totalmente puro vengono utilizzati dei sistemi speciali di filtraggio e di regolazione del flusso dell’aria.
All’interno di una camera bianca, la concentrazione di particelle di polvere con diametro superiore a 2,5 micron non dovrebbe superare le 100 unità per piede cubico d’aria. Questo livello di pulizia è fino a 50.000 volte superiore rispetto a quello di un ambiente ordinario.
L’apertura di un hard disk è un’operazione estremamente delicata: una volta rimosse le protezioni di piatto e testina, è fondamentale evitare qualsiasi contaminazione da polvere, poiché anche una minima particella potrebbe compromettere il recupero dei dati.
All’interno della camera bianca troviamo:
- Aria aspirata
- Prefiltro
- Aria Prefiltrata
- Filtro Hepa
- Motoventilatore
- Flusso laminare sterile in classe 100/ISO5.
Perché effettuare il recupero dati in camera bianca?
L’hard disk contiene dati digitali salvati su dischi metallici completamente rivestiti con materiale magnetico, chiamati dischi, che girano a velocità alte e che vengono letti e scritti da una testina che si muove molto vicino alla superficie del piatto.
La camera bianca, come anticipato, è un’ambiente controllato, le particelle di polvere e le impurità sono ridotte al minimo. Quando l’hard disk si rompe e non riesce più a leggere o scrivere i dati normalmente, è necessario smontarlo pezzo per pezzo per recuperare i dati salvati.
L’operazione va effettuata in camera bianca perché:
- Contaminazione da particelle: la testina e i piatti sono separati da una distanza nanometrica, quindi anche una minuscola particella di polvere può causare danni irreversibili e perdita di dati. Le camere bianche filtrano l’aria per prevenire questa contaminazione.
- Controllo di umidità e temperatura: questi fattori influenzano i materiali interni dell’hard disk. L’umidità può causare corrosione o cortocircuiti, mentre sbalzi di temperatura possono deformare i componenti.
- Protezione dai danni elettrostatici: gli operatori in camera bianca utilizzano abbigliamento antistatico e sono messi a terra per evitare scariche elettrostatiche che potrebbero danneggiare i circuiti dell’hard disk.
In camera bianca vanno trattati i dispositivi che hanno problemi di tipo meccanico, ovvero, quelle che riguardano danni al device provocati da urti, sbalzi di tensione, allagamenti, ecc.
Come funziona il recupero dati nella camera bianca
Quando il dispositivo entra all’interno della camera bianca viene controllato con cura sia nella parte elettronica che meccanica, per rilevare il problema. Durante la fase iniziale di analisi si cerca di capire quali sono i dati che è possibile recuperare e quali no.
Viene poi creare l’immagine temporanea del disco che contiene i dati recuperati; dopodiché si passa alla vera fase di recupero che richiede diversi interventi tra cui: sostituzione della componentistica, ricostruzione delle strutture logiche ed estrapolazione dei dati. Come ultimo passaggio, i dati recuperati sono copiati su un altro disco esterno che viene consegnato al cliente.