Le innovazioni tecnologiche sono sempre più presenti nell’arco di ogni nostra giornata, ma in particolare sono ormai diventate indispensabili per le aziende e in quegli ambiti in cui è necessario ottenere informazioni precise. Per quanto riguarda il mondo dei sensori, oggi abbiamo a disposizione prodotti in grado di fornire informazioni utili in vari settori, da quello industriale fino a quello domestico. I nuovi sensori sono più precisi rispetto a un tempo, soprattutto se si considerano prodotti di tipo professionale.
Sensori di umidità
Un sensore di umidità permette di misurare con precisione la quantità di acqua presente nell’aria, in uno specifico ambiente. Si tratta di accessori presenti anche nelle abitazioni, dove sempre più spesso sono accoppiati ai sensori di temperatura. Nelle abitazioni sono particolarmente utili quando si tratta di mantenere costante l’umidità degli ambienti, ad esempio nell’utilizzo dei climatizzatori di nuova generazione. In azienda invece, questo tipo di sensore consente di verificare l’umidità negli ambiti in cui si conservano specifici materiali, che non devono entrare in contatto con l’acqua; oppure nel settore agroalimentare, visto che molte materie prime deperiscono più in fretta in presenza di elevate percentuali di umidità nell’aria. I sensori di umidità sfruttano polimeri idrofili, che modificano le loro caratteristiche chimiche e fisiche in presenza di acqua nell’aria.
Sensori di pressione
I sensori di pressione misurano la pressione presente all’interno di un serbatoio contenente un prodotto, o una materia prima; in ambienti in cui è necessario mantenere una precisa pressione atmosferica; all’esterno di un immobile, o all’interno di un ambiente molto piccolo, come avviene ad esempio negli pneumatici di un veicolo. Esistono diverse tipologie di sensori di pressione, visto che le applicazioni di utilizzo sono varie. Se ne trovano infatti di tipo capacitivo o piezoresistivo, contenenti diaframmi che si deformano nel momento in cui si applica una pressione. Ci sono poi sensori di pressione a risonanza, o basati su estensimetri. Ogni tipologia ha un differente campo di applicazione, in modo da poter fornire informazioni precise a seconda della specifica situazione in cui è necessario misurare la pressione.
Sensori di livello
Un sensore di livello è un dispositivo che consente di misurare la presenza di un fluido all’interno di un contenitore. Nella maggior parte dei casi tale materiale è liquido, quindi il sensore permette di misurare l’alzarsi e l’abbassarsi di un fluido all’interno di un serbatoio: si pensi, ad esempio, al sensore che misura la quantità di benzina nel serbatoio della nostra autovettura. Le aziende che producono sensori dalla tecnologia avanzata, come Repcom, offrono prodotti adatti a qualsiasi tipologia di applicazione, da quelli a galleggiante (i più tradizionali sul mercato) a quelli ad ultrasuoni (con o senza contatto con il fluido). La scelta della tipologia di sensore da utilizzare dipende dal tipo di fluido di cui si deve misurare il livello, oltre che dal tipo di misurazione che si intende ottenere. A livello automobilistico, i sensori di livello a galleggiante sono sufficientemente precisi; in applicazioni industriali invece, è necessario avere a disposizione misurazioni molto più precise, che tengano conto anche di eventi particolari, come ad esempio la presenza di fumi o schiume. Restando in ambito industriale, grazie alle innovazioni dell’industria 4.0, è possibile collegare questo sensori con dispositivi di telecontrollo che consentano il monitoraggio a distanza, ad esempio di serbatoi contenenti gas e fluidi di vario tipo.