I puzzle, inventati nel 1760 da John Spilsbury, consistono in giochi da tavolo estremamente amati sia dal pubblico adulto che dai più piccoli. Essi infatti si basano su pochi e facili passaggi, aventi il fine di unire vari tasselli per comporre un’unica immagine predefinita. Oggi in commercio esistono tantissimi modelli, da quelli 3D fino alle versioni per bambini piccoli, con pezzi abbastanza grandi, facili da maneggiare e da osservare. Un gioco molto amato dalle mamme infatti è il tappeto di puzzle, dove i tasselli sono talmente grandi da dare vita, una volta uniti, ad un vero e proprio tappeto sopra il quale giocare, colorare e correre.
Perché è importante far giocare i bambini con i puzzle?
Il puzzle stimola le capacità cognitive del bambino, in quanto attraverso l’unione delle varie tessere, il bambino agisce avendo come obiettivo la soluzione del gioco. Il puzzle inoltre consente al giocatore di maneggiare i vari pezzi, mirando quindi a sviluppare la manualità e la curiosità. Essendo un gioco da mandare avanti a sequenze, dà modo al bambino di imparare a ragionare per step, magari indicando ogni pezzo al genitore che lo aiuterà a formulare la composizione finale. In questa fase l’adulto ha il compito di far notare le differenze tra i vari pezzi e stimolare il piccolo giocatore a cercare i tasselli di un particolare colore o forma. Essendo un gioco che necessita di massima focalizzazione, è importante che il genitore usi sempre frasi motivanti, che sedino la frustrazione del bambino, come ad esempio “Bravo/a hai quasi finito!”, “Sei stato/a bravissimo/a! Continua così!”. Giocando, vengono favorite anche le capacità di osservazione, infatti chi fa puzzle è avvantaggiato nell’individuare i dettagli. Logica e intuizione portano a ragionare e la capacità di mettere in ordine invoglia il bambino ad essere anche molto preciso e ordinato nella vita di tutti i giorni. Verrà facile dedurre inoltre, che il puzzle è il gioco ideale per imparare cosa significa il raggiungimento di uno scopo. Infine, anche le abilità spaziali vengono sviluppate, poiché i puzzle permettono di percepire, agire e operare utilizzando coordinate spaziali, registrate attivamente dalla mente del giocatore.
Ricerche universitarie sui bambini che giocano con i puzzle
Una ricerca condotta dall’Università di Chicago su 53 coppie di genitori con figli di età compresa tra i 26 e i 46 mesi ha dimostrato che i bambini che avevano giocato a completare dei puzzle, risultavano più abili nel traslare e ruotare le forme. Secondo la psicologa Susan Levin tale informazione è più che positiva poiché l’abilità di trasformare mentalmente le forme è un chiaro segnale di alta predisposizione alle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Anche in questo caso quindi, regalare un puzzle si conferma un’ottima idea, soprattutto se diretto ad un bambino.
Non è da sottovalutare inoltre il fatto che i puzzle sono un ottimo antistress e la soluzione perfetta per passare il tempo, combattendo la noia. Ecco quindi che lunghi pomeriggi invernali e i ritrovi da amici, possono diventare momenti di condivisione e divertimento.