Si potrebbe aver bisogno, per assemblare il proprio PC o aiutarlo ad andare veloce, un nuovo SSD. Per quando sia consigliato far agire in tal senso personale esperto che sappia a colpo d’occhio capire il modello necessario, per eseguire tale acquisto da soli è bene avere presente in mente delle caratteristiche specifiche.
Si tratta di particolari tecnici dai quali non si può prescindere se si vuole agire bene.
Formato e tipo di collegamento
E’ importante partire da un presupposto: la maggior parte degli SSD per notebook e PC desktop è in formato 2,5″ e viene installato nei computer utilizzando i connettori SATA. A seconda degli standard di questo la velocità di trasferimento dei dati sarà diversa: il SATA 3 arriva a supportare fino a 6 Gbps teorici, mentre sui computer più datati con SATA 2 le prestazioni si fermano a 3 Gbps.
Essi non sono però gli unici esistenti: si ha il SATA Express che unisce l’infrastruttura SATA con l’interfaccia PCI Express (raggiungendo i 10 Gbit/s o 16Gbit/s teorici, N.d.R.), l’mSATA che viene utilizzato su alcuni modelli di ultrabook e mini-PC e il più nuovo M.2 che viene usato in svariati modelli di ultrabook e tablet convertibili. In questi casi si può addirittura arrivare ai 32 Gbit/s teorici.
Prestazioni
Sono due i parametri esistenti relativi agli SSD: la velocità con la quale vengono letti e scritti i dati in modo sequenziale sul drive e le IOPS, ovvero le operazioni di input/output per secondo che misurano la velocità di lettura e scrittura de dati in modo casuale.
Capacità di archiviazione
Gli SSD da questo punto di vista funzionano come gli hard disk di tipo meccanico, ovvero sono creati in tantissime misure a seconda delle esigenze. In caso si voglia sostituire l’HD ad esempio, è importante orientarsi su una grandezza di 256/512 GB, mentre se si cerca qualcosa da affiancare allo stesso 120 risultano essere più che sufficienti per gestire tutto.
Durata e garanzia
Queste due caratteristiche, la durata e la garanzia, sono tra le più importanti da verificare. Esse infatti “regolano” la vita e la capacità di curare l’SSD. E’ importante ricordare che queste unità a stato solido hanno” scadenza” basata sul numero di scritture supportate che viene indicato dai produttori in un lasso di tempo fatto da milioni di ore.